La dirigenza biancoceleste ha ceduto una delle “bandiere” della squadra: ecco i dettagli di questo storico affare.
Al giorno d’oggi trovare un giocatore che scelga di restare fedele ad una maglia non è più così facile. Le “bandiere” sono sempre meno ed è per questo motivo che una volta trovate è difficile lasciarle andare. Questa è proprio la situazione in cui si è trovata la Lazio, ovvero quella di dover cedere uno dei suoi giocatori più simbolici, il quale è pronto a iniziare una nuova avventura.
Per il calciomercato di questa sessione estiva il tempo è finito. Dal 31 agosto non è più possibile infatti fare ulteriori trattative in entrata. Nel frattempo però il campionato è iniziato. L’esordio per la Lazio è stato più che positivo. Il tre a uno segnato contro il Venezia ha portato entusiasmo e gioia ai tifosi biancocelesti che però hanno dovuto fare i conti con la sconfitta della seconda giornata contro l’Udinese. Soltanto un paio di giorni fa invece, gli uomini di Baroni si sono accontentati del pareggio in occasione della sfida con il Milan.
Il giocatore a cui facciamo riferimento quest’oggi è Danilo Cataldi, che dal 2018 si è distinto per la sua fedeltà alla maglia della Lazio.
In particolare, per il centrocampista classe 1994, questa fase di calciomercato lo ha portato all’inizio di una nuova avventura. Il suo nome è infatti finito al centro dell’interesse di diverse squadre tra cui il Como e il Torino, che avevano la necessità di rinforzare il centrocampo in vista della stagione appena iniziata, ma non solo.
Con la sua esperienza in Serie A non sorprende di certo l’intenzione di diverse squadre. Tuttavia, alla fine a spuntarla è stato un altro club italiano. Andiamo a scoprire insieme di quale team parliamo.
Tenuto conto della prospettiva di giocare sempre meno, in molti al posto di Cataldi avrebbero scelto di lasciare la squadra per dedicarsi ad altre avventure. Nonostante il suo amore per i colori della Lazio infatti, il centrocampista ha accettato l’offerta della Fiorentina.
Insomma, Danilo Cataldi ha dimostrato la sua lealtà cercando fino all’ultimo di valutare le possibilità di poter rimanere a Roma per giocarsi le sue carte. Tuttavia lo scarso minutaggio in campo ha fatto in modo che l’operazione con la Viola andasse a buon fine, motivo per cui ha salutato Baroni per approdare alla corte di Palladino.